martedì 29 maggio 2012

New Page under 20, in mostra a Cavallino

Nel luglio 2011 veniva inaugurata, presso la Biblioteca Comunale Gino Rizzo di Cavallino, la mostra del movimento letterario New Page - Narrativa in store, fondato sul finire del 2009 da Francesco Saverio Dòdaro. La mostra in questione, ancora visitabile, ha visto esposte le opere di 27 autori, per 7 nazionalità diverse, evolvendosi, poi, fra gennaio e marzo 2012 grazie all'impegno di Giovanna Rosato, in un ciclo di lezioni sulla ricerca letteraria, tenute da Francesco Aprile ed Erika Sorrenti, autori del movimento, ai ragazzi delle Scuole Secondarie di Primo Grado di Cavallino e Castromediano. Al termine di queste lezioni-laboratorio i ragazzi si sono cimentati nella scrittura e composizione della pagina "New Page", realizzando opere letterarie che saranno esposte a partire da giovedì 31 maggio, alle ore 17:00, a Cavallino presso l'arena della Casina Vernazza (via di Lizzanello), in un ciclo di testi a cura di Giovanna Rosato denominato "New Page under 20". La ricerca letteraria entra nell'innocenza, nel puer, nell'incanto. Parole e nuovi modi di esprimerle entrano in contatto con una spensierata linea d'orizzonte, con un altrove ancora incastonato negli occhi, seminando ricerca e speranza là dove poggia il futuro; perché introdurre la ricerca letteraria, in un'età fondante per la crescita e formazione culturale, vuol dire introdurre e lasciar liberamente recepire concezioni sempre aperte al confronto, al cambiamento. Vuol dire che la ricezione di tali messaggi di comprensione e ascolto dello spazio di una realtà sociale, altrimenti off-limits, è una semina che proietta i ragazzi in una dimensione di conoscenza e approfondimento del loro percorso umano ancor breve, ma già capace di maturare consapevolezze.

L'incanto è il messaggio. La voce incessante: ànthropos ànthropos ànthropos. Non resta che sostenerli.

domenica 27 maggio 2012

Appartenere al mondo



Franco Arminio, poeta-paesologo ospite del Fondo Verri di Lecce nella serata di sabato 26 maggio 2012

I libri spesso sono una sconfitta per chi li scrive. Chi pensa di aver aggiunto qualcosa è un illuso. I libri migliori non aggiungono nulla, solo in pochi casi miracolosi sottraggono qualcosa al mondo e il mondo più tardi se ne accorge.
(Terracarne, Mondadori, Milano 2011, Nota Finale) 

Portare l’attenzione sulla sofferenza, sul dolore, distogliere lo sguardo da ciò che oggi ci ricopre, spezzare la maschera attoriale per non sopprimerci, da noi, nel gioco di una rappresentazione sociale che astrae, distrae, scuce e distrugge. Oggi, le cose ci scivolano addosso, quelle delle nostre necessità che scartiamo via come prodotti ormai scaduti, per rifugiarci nel comfort sempre troppo facile dell’apparenza frivola.  È l’attenzione che Franco Arminio, poeta-paesologo ospite del Fondo Verri di Lecce nella serata di sabato 26 maggio, chiede e crea, porta sulla scena di una rappresentazione che mossa nella tessitura del dialogo comune, del confronto, si muove, s’agita, esce dai canoni dell’uso quotidiano del linguaggio per affrancarsi, per concimarsi alle necessità che oggi via via si perdono. Cerca la parola comunità, Arminio, e la ricerca nella continua tessitura, accompagnato nel dialogo da Mauro Marino che del Fondo Verri, assieme a Piero Rapanà, ha fatto negli anni spazio di confronto e apertura costante. Ci sono versi in calce che sanno ascoltare l’aria come un volo di rondine apre ali e libera pensiero. Quello di Arminio è un dialogo costante, intenso, con la parola che non è mai slegata da un contesto, avulsa, contorta o svuotata di senso, ma, anzi, è nel contesto che si crea e alimenta la fiamma dell’impegno, perché è impegno la poesia; ha da raccontare un vissuto quotidiano che sposta l’occhio dalle grandi narrazioni e si concentra sul vivere, su quelle necessità che per forza di cose guardano in faccia le sofferenze, il dolore, la morte e da queste si rafforzano, sanno crescere e mescere spartiti diversi, lontananze che nella necessità, appunto, sanno ritrovarsi come vicine; perché è in ciò che è comune agli uomini che la vita muove, e ciò che è comune è agli uomini universale. Dice d’aver iniziato ad entrare in Lecce e la sua realtà soltanto ora, dopo esserci già stato due o tre volte prima d’oggi. Prima, dice, la città gli era scivolata addosso, ne aveva visto il barocco, i monumenti, ma gli era scivolata addosso, perché di un luogo bisogna sentirne il respiro, il passo, l’incedere quotidiano dell’uomo e della natura dei posti. Ha capito che come molti Sud c’è qualcosa che tende a trascinare tutto con sé, verso il basso, verso la mortificazione delle risorse, della creatività che s’affanna a vivere dove la visione politica è troppo spesso accorta a soluzioni proprie di un modernismo improvvisato. Ma c’è qualcosa che nelle sue parole mi riporta alla mente altre parole, altri impegni, altre dimensioni. Lo ascolto, ne leggo le parole, lo spazio che occupa la morte e la dimensione del dolore, la possibilità di esserci e progredire nella sofferenza e nelle piccole cose, nel quotidiano, nell’aprirsi ad una dimensione propriamente umana che possa designare, anche, una vita migliore, a dimensioni etiche che liberano l’uomo dal timore che, accompagnato da tutto un sistema di sovrastrutture, lo porta a scartare, ad allontanarsi dal fare i conti con l’inevitabile corso della vita per rifugiarsi nella pallida, ma semplice e fugace, coperta della rappresentazione di un linguaggio-uomo-feticcio. E penso che sia nella necessità del tornare ad essere uomini che ascoltano lo spazio che li circonda, che se ne nutrono, e questo traducono in esperienza di vita, che si realizza l’universalità-comune della pratica poetica di Arminio, che in quel suo affrontare il dolore, per sempre continuare a costruire, mi sembra vicino ad altre parole, altre dimensioni, altri impegni che in questi posti al sud hanno imbastito parole sulle necessità quotidiane. Penso a Salvatore Toma, al nome da scrivere su una croce per uscire “per strada a guardare la gente con occhi diversi”, penso a quel tuffo che in quelle parole si compie con in faccia la crudezza di un approccio che senza mezzi termini apre l’uomo al mondo, restituendolo alla sua appartenenza. Trovo questo in Arminio, un tornare dell’uomo al mondo, ad appartenere ad esso, esser parte dell’esistenza, per non giocare ancora a trarre in ostaggio il mondo e violentarlo con l’ineffabile dei nostri bisogni da messinscena televisiva.

Francesco Aprile
2012-05-27

domenica 20 maggio 2012

Dal catrame alle foglie che il vento sparge/Quarto appuntamento

Lunedì 21 maggio, eccezionalmente, il quarto appuntamento con "Dal catrame alle foglie che il vento sparge".

Più di quindici anni fa uomini e donne di varia provenienza si riunivano a Copertino con certa irregolarità per leggere scompostamente versi propri e altrui. La torma, a tratti ordinata, di poesia si ricompone, questa volta presso il circolo arci I Sotterranei.

Questa quarta serata ha l'adesione di:

Pierfrancesco Gatto
Giordano Greco
Anastasia Leo
Maurizio Leo
Massimiliano Manieri
Michela Maria Zanon

"Dal catrame alle foglie che il vento sparge" ha luogo ogni primo lunedì del mese.

La partecipazione è aperta a tutti e tutte.

sabato 19 maggio 2012

L'Enfance Rouge/Lofti Bouchnak/Eugene S. Robinson

L'ENFANCE ROUGE - News/Nouvelles/Novità
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L'Enfance Rouge & Lotfi Bouchnak (Tunisia)
L'Enfance Rouge has just finished the recordings of their future album written in association with the famous Arabic singer Lotfi Bouchnak. A unique and clashing mixture, between Arabic music and Avant-rock.
Videos rehearsal/recordings in Tunis : N'habik , Zena
Première : Festival FMM, Sines, Portugal, July 20 2012
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L'Enfance Rouge & Eugene S. Robinson (Oxbow, USA)
When a body meets a body coming through the rye...one of those bodies has to die.
On Tour December 2012.
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Français
L'Enfance Rouge & Lotfi Bouchnak (Tunisie)
L'Enfance Rouge vient de finir les enregistrements de leur futur album écrit en collaboration avec le célèbre chanteur arabe Lotfi Bouchnak. Un encastrement unique et détonnant, entre musique arabe et avant-rock.
Vidéos répétitions/enregistrements à Tunis : N'habik , Zena
Première : Festival FMM, Sines, Portugal, July 20 2012
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L'Enfance Rouge & Eugene S. Robinson (Oxbow, USA)
Ou comment être d’une extrême violence et sauvagement intellectuel.
En tournée Décembre 2012.
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Italiano
L'Enfance Rouge & Lotfi Bouchnak (Tunisia)
L'Enfance Rouge ha appena finito le registrazioni del loro futuro album scritto in collaborazione col celebre cantante arabo Lotfi Bouchnak. Un embricato unico e stupefacente tra musica araba e avant-rock.
Video prove/registrazioni a Tunisi :  N'habik , Zena
Première : Festival FMM, Sines, Portugal, July 20 2012
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L'Enfance Rouge & Eugene S. Robinson (Oxbow, USA)
Ovvero, come essere di una estrema violenza e selvaggiamente intellettuali.
In Tour Dicembre 2012.
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